Educazione finanziaria

Quanti soldi lasciare nel conto corrente.

29 novembre, 2021

Quanti soldi lasciare nel conto corrente.

Spesso i miei clienti mi chiedono: “Massimo, quanti soldi mi consigli di lasciare nel conto corrente?”. La risposta semplice è: il meno possibile. La risposta completa è, ovviamente, molto più articolata.

Un report del 2021 di Unimpresa calcola che le riserve ferme nei conti correnti degli italiani hanno raggiunto la strabiliante cifra di 2.000 miliardi di euro. Lo sappiamo bene: gli italiani sono dei gran risparmiatori. Lo sono da sempre, e lo sono nonostante tutto. Anche in questi 2 anni di Covid, famiglie e imprese sono riuscite ad accantonare nei conti correnti 10 miliardi di euro al mese.

Perché, però, tanti soldi rimangono fermi sul conto? Per il “non si sa mai”, mi sento rispondere, ovvero per quella tendenza, tipica di noi italiani, a diffidare degli investimenti e lasciare che l’inflazione mangi i nostri risparmi: niente di più sbagliato.

Una questione di tranquillità.

Insomma: quanti soldi lasciare sul conto? La mia risposta è sempre la stessa: “dipende dall’importo che ti fa sentire tranquillo.” Ognuno vive la propria sicurezza in modo diverso. Ho clienti che non vogliono mai vedere il conto corrente sopra i 5.000€, e tutto il loro patrimonio è investito. Ho altri clienti, invece, che sono tranquilli con un saldo di almeno 10.000€. Altri con 15.000€. 

A meno che non si debbano fare delle spese prossime e certe, come l’acquisto di auto, lavori di manutenzione dell’abitazione o il pagamento delle tasse, quello che eccede il livello di tranquillità deve essere investito per evitare che i nostri risparmi perdano valore con il tempo. Il più grande nemico della liquidità ferma nel conto corrente è l’inflazione, ovvero la perdita di potere di acquisto. 

Una definizione tecnica: è l'aumento generalizzato e prolungato dei prezzi, che porta alla diminuzione del potere d'acquisto della moneta e quindi del valore reale di tutte le grandezze monetarie. Una definizione schietta: se dieci anni fa cenare con una pizza e una bibita costava otto, oggi costa dieci. Su cifre più grandi, però, la differenza tra otto e dieci è in migliaia di euro.

Il rischio inflazione.

Negli ultimi dieci anni l’Italia ha avuto un’inflazione media dell’1% annuo. Non tanto vero? In realtà, 100.000€ lasciati sul conto corrente dal 2011, anche se a prima vista sono sempre 100.000€, nella realtà hanno un potere di acquisto di 90.528€.

Ti do una notizia: l’inflazione è tornata. In questo 2021 siamo al 3,00%. Cosa significa in termini reali? Significa che 100.000€ lasciati sul conto corrente a gennaio 2021 a fine anno sono 97.087€. E se, come previsto, l’inflazione 2022 sarà al 2,50%, a dicembre 2022 i 100.000€ in termini reali saranno 94.719€. Sono 5.300€ di perdita invisibile, ma assolutamente reale.

L’inflazione divora il valore economico dei tuoi soldi. La perdita generata dalla troppa liquidità ferma sul conto corrente è difficilmente recuperabile. È matematica. Per avere indietro i 5.300€ di 2 anni di inflazione, dovresti cercare un investimento con un rendimento del 5,60%. Dovrebbe esserti chiaro, a questo punto, il motivo per cui nei conti correnti deve rimanere solamente lo stretto necessario, mentre il resto va investito cercando un rendimento che possa battere, o almeno pareggiare, l’inflazione.

Sono Massimo Sandonà, consulente ed educatore finanziario per famiglie. Mi prendo cura delle finanze della tua famiglia e ti tengo al sicuro dagli imprevisti.

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