La seconda emissione del BTP Valore ha visto un calo nello slancio rispetto alla prima, raccogliendo 40 miliardi di euro. In totale le due emissioni hanno portato a 102 miliardi gli euro raccolti dalle famiglie italiane. La somma rimane comunque significativa, dimostrando un certo grado di fiducia del risparmio privato italiano nei confronti dello Stato. È una fiducia ben riposta?
È evidente come ci sia un collegamento tra queste emissioni e il Superbonus. Quest’ultimo, assieme ai vari bonus edilizi degli ultimi anni, ha un costo crescente che i tecnici pubblici faticano ancora a stimare. Non si sa ancora quanto ci costerà! L’ultimo dato aggiornato a inizio Maggio parla di ben 210 Miliardi di euro, ovvero più del valore totale del PNRR. Tutti questi crediti fiscali stanno drenando risorse allo Stato e hanno creato la necessità di trovare nuovi flussi di cassa in entrata.
Lo spiego con un esempio: se con il tuo lavoro devi pagare 5.000€ di Irpef ogni anno, ma hai fatto lavori a Bonus per 25.000€ che puoi detrarti in 5 anni, lo Stato non riceverà più i tuoi 5.000€ per 5 anni. Anzi, essendo un credito al 110%, oltre a non ricevere 5.000€, te ne dava 500€! Tutto ciò ha messo non poco in difficoltà il bilancio pubblico, costringendo il governo ad attingere al risparmio privato attraverso strumenti come i BTP Valore, che altro non è che un prestito che il privato fa allo Stato italiano.